PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO: INTERVISTA AL SEGRETARIO DEL PD




L'amministrazione comunale guidata da Luca Maggioni ha riattivato il percorso per l'approvazione della variante al Piano di Governo del territorio (PGT). Anche noi, tramite il nostro gruppo consiliare, abbiamo ripreso lo studio di quanto proposto dall'amministrazione procarugate. 

Abbiamo rivolto alcune domande al segretario cittadino del Partito Democratico. 

Qual è la posizione del PD in merito al nuovo PGT? 


Per noi il PGT è un'occasione importante per progettare la città del futuro, le decisioni prese oggi avranno ricadute definitive sulla qualità della vita e condizioneranno le amministrazioni comunali dei prossimi 15 anni. Le proposte presentate da Maggioni e dalla sua squadra però non ci trovano d'accordo. Alcune soluzioni, come nuovi diritti edificatori per tutti i centri commerciali, palazzoni di 6 piani nel centro abitato, nuovi capannoni al posto di aree agricole e l'assenza di idee per spazi culturali, sociali, scolastici contrastano con la nostra visione di comunità. Se questo piano venisse attuato, il rischio è che Carugate diventi una periferia anonima e densamente abitata alle porte di Milano. I carugatesi non vogliono questo!

L'emergenza covid sta modificando abitudini e comportamenti. Il PGT deve essere pensato anche in base a questo? 

Senza dubbio l'emergenza ci ha fatto capire l'importanza di avere a disposizione tante aree verdi, ampi spazi pubblici, piste ciclabili, ma anche la necessità di investire in edifici scolastici innovativi e di digitalizzare la città. Nell'attuale PGT non c'è nulla di tutto questo. 
Bisogna fermarsi a riflettere e approfondire nuovi modelli urbani adottabili anche su scala carugatese. Questo ovviamente contrasta con la fretta della maggioranza di approvare il PGT entro la fine dell'anno, una scelta tra l'altro poco opportuna, visto che a primavera 2021 si andrà a elezioni. 

Tra i punti più discussi vi è il futuro delle delle aree dismesse. Cosa ne pensate? 

Consideriamo un errore concentrare palazzoni di 6 piani con centinaia di appartamenti tra via verdi, toti, Alberti e scontare pure gli oneri di urbanizzazione ai costruttori. Nelle aree dismesse non basta costruire case, ma ogni zona deve avere una vocazione pubblica ben precisa. Ovviamente a un privato non conviene costruire una piazza pubblica o un parco o creare centri per giovani, ma è proprio in questi casi che deve fare la sua parte l'amministrazione comunale. L'interesse pubblico deve essere messo al centro. Ad oggi questa regia sembra non funzionare o forse funziona secondo una logica diversa dalla nostra. 

Qualche proposta nel concreto per il PGT?

Inserimento di tutte le aree oggi coltivate nel parco Pane, vincolo paesaggistico nelle aree attorno alle cascine storiche, altezza massima delle nuove case di 3/4 piani, una piazza con negozi e servizi pubblici nelle aree dismesse e nuovi spazi sportivi in via Verdi. Da non dimenticare un piano serio per la mobilità sostenibile.