LA VICENDA 5 STELLE A ROMA INSEGNA QUALCOSA?

La vicenda 5Stelle a Roma: insegna qualcosa?






Da tempo i giornali raccontano le tante magagne che hanno caratterizzato l’amministrazione comunale di Roma, dove la sindaca 5Stelle Raggi ha governato attraverso persone con un passato politico di destra (stavano con Alemanno) e comportamenti morali come quelli del signor Marra, ora in carcere.
Si sapeva che il vero sindaco di Roma era, appunto, questo Marra e non la sua ombra Raggi.

Grillo e Casaleggio Jr. per troppo tempo hanno fatto finta di niente e si sono arresi solo all’evidenza dei fatti. E anche il “Fatto Quotidiano” ha difeso, con editoriali del suo direttore Travaglio, l’esperienza della giunta grillina. Ora la Raggi è giunta al commissariamento diretto da parte del suo capo politico Grillo.
Inoltre in questi ultimi giorni abbiamo visto Fassina ed esponenti di SEL, da sinistra, e la destra tutta, Meloni, esponenti di Forza Italia e la Lega, da destra, gridare allo scandalo e chiedere le dimissioni di Raggi. Ma la Raggi è sindaco perché quel pezzo di sinistra e tutta la destra, al ballottaggio, pur di colpire Renzi, hanno votato 5Stelle.

E’ sempre così quando si vota per dispetto e non razionalmente.
Era chiaro che il candidato del PD, il radicale Giachetti, aveva più esperienza ed era comunque il “meno peggio”. Ma per far perdere il PD tutto era permesso. In certa sinistra è prevalsa l’dea del “tanto peggio, tanto meglio”.

Questa vicenda suggerisce un’altra riflessione. La politica non è semplificazione, non è riducibile al pollice su e giù. La politica implica dialogo, discussione e pluralismo. Il meglio in politica, anche nel campo vasto della sinistra, non esiste. Nessuno ha la verità in tasca. Pertanto occorrerebbe fare le scelte e votare sempre con razionalità.

Una regola semplice: non dare mai una mano alla destra reazionaria e razzista. Da ricordare anche in un prossimo futuro.