80 Euro RISPARMIATI

L'Istat ha fornito i dati sul terzo trimestre 2014 in cui si osserva il primo effetto degli 80 € del DL 66/2014 (i famigerati "80 euro di Renzi").
Il primo dato emerso è che il reddito familiare, nel terzo trimestre, è aumentato segnando un +1,8% rispetto al trimestre precedente. Allo stesso tempo, complice l'abbassamento dei prezzi, è aumentato il potere d'acquisto degli italiani nello stesso periodo (+1,9%).
I dati Istat evidenziano altresì che questo surplus di reddito è finito principalmente sul conto in banca, ovvero è stato risparmiato.

Dopo la decisione del Governo di concedere un bonus di 80 €/mese a chi guadagna meno di 24.000 € lordi annui erano piovute critiche da diversi fronti ma effettivamente è stata concessa quasi una mensilità aggiuntiva a una generazione di “mille-euristi”, di giovani neolaureati che possono fare progetti a corto raggio - così come la durata dei loro contratti - ma anche di 50enni rientrati nel mondo del lavoro dopo aver perso un posto che sembrava fisso.
Critiche al provvedimento che a mio parere sono giunte da persone con la pancia piena, ma che i dati dimostrano avere dato un po' di ossigeno alla fascia reddituale bassa.



Filippo Taddei, Resp. Economia e Lavoro PD afferma "Con l’aumento del reddito disponibile delle famiglie si consolidano le condizioni che l’economia italiana possa tornare a crescere".
D'altra parte però gli 80 € non sono bastati a rilanciare i consumi come auspicato dal Governo. Sintomo che per far ripartire questi serva, ancor prima del bonus, che gli italiani abbiano fiducia nel futuro in un periodo per niente facile (a prescindere dai tristi episodi di questa settimana). E' compito primario della politica quello di fare in modo che gli italiani guardino al futuro con ottimismo e fiducia, sarà responsabilità di maggioranze e opposizioni, nessuno escluso.

AG

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