UN RESTAURO PER NON DIMENTICARE!
1914-2014
1945-2015

Esattamente 100 anni fa si chiudeva per sempre una fase storica e si entrava in maniera drammatica in un’epoca nuova. La prima guerra mondiale cancellò per sempre il dorato mondo della Bellle Epoque e diede avvio a quel secolo breve segnato nella sua prima parte da due dei più imponenti e drammatici conflitti che l’umanità  abbia conosciuto. Le 2 guerre hanno lasciato sul campo milioni di morti, hanno distrutto intere città con la loro storia e identità, hanno impoverito intere nazioni. Tragedie immani che sono ancora vive nei nostri ricordi e, per alcuni, anche sulla pelle. Anche Carugate fu coinvolta nella prima guerra mondiale, con tanti cittadini morti nelle trincee con l’obiettivo di portare a termine l’unificazione iniziata decenni prima e ancora altri Carugatesi parteciparono al secondo conflitto e alle lotte partigiane.
Pertanto crediamo che proprio nell’anno in cui ricorre l’ anniversario dell’entrata in guerra (1915) e della Liberazione (1945) sia importante ricordare i tanti concittadini che persero la vita in quei campi di morte. Come Giovani Democratici e Partito Democratico, ci siamo chiesti quale fosse il modo migliore per commemorarli e abbiamo così pensato fosse opportuno restaurare tutto ciò che ne conserva il nome a imperitura memoria. Nel prossimo consiglio comunale presenteremo una mozione con cui affidare all’amministrazione il compito di valutare i costi, i lavori necessari e poi eseguire la pulizia e il restauro del monumento ai caduti in piazzetta e delle lapidi commemorative all’ingresso del cimitero.
Segue una piccola descrizione del Monumento ai Caduti in Piazza Cav. Vittorio Veneto.


Il monumento dedicato ai caduti in guerra viene innalzato per volontà della popolazione tra il 1920 e il 1923, pochissimo tempo dopo la fine della guerra. Posto al centro della piazzetta svetta verso l’alto per circa 3 metri, costituendo il centro visivo del luogo; da alcune foto d’epoca abbiamo potuto rilevare che l’opera non ha subito alcuna modifica nel suo corpo principale, mentre la base mosaicata ancora oggi visibile deve essere stata realizzata solo in epoca successiva alla data di inaugurazione, forse in età fascista o dopo la seconda guerra mondiale. Come si può facilmente notare, il monumento viene concepito con la classica struttura a obelisco piramidale, sulle cui facce vengono poste le lapidi marmoree con i nomi dei caduti. Il fusto poggia su un basamento marmoreo lavorato così da riprodurre il contesto di rocce di montagna assai familiare ai soldati impegnati nelle trincee sugli altopiani alpini. Su questo sono posti, realizzati in lega metallica, 2 fucili incrociati con elmetto, che rimandano alla guerra appena sostenuta e poco sopra è scolpita una stella a cinque punte. Tale stella è simbolo da sempre del nostro Paese, tant’è che è inserita nell’emblema ufficiale della repubblica italiana. La stella è Vespero, l’astro della sera, indicante nel mondo antico l’Italia, la “ terra in cui tramonta il Sole”, inoltre da sempre connessa con Venere, madre di Enea, mitico fondatore della stirpe romana. Concludono la decorazione del basamento due robuste catene spezzate, a simboleggiare la cacciata degli stranieri dal suolo italiano. Sulla fronte principale dell’obelisco, rivolta a est, è posta l’iscrizione commemorativa che recita: “ Carugate il nome dei suoi figli celebra e consacra. 1915 -1918”. Sulle altre fronti sono collocati i nomi dei caduti, compresi quelli nelle guerre in Africa. A coronamento è stata posta un’aquila bronzea, simbolo antichissimo di forza, potere e vittoria, pronta a spiccare il volo con le ali spiegate e  recante tra gli artigli la bandiera italiana. Dietro al volatile è visibile una croce, per commemorare i morti. L’intera struttura è posta sopra una base di  pietra, con effigiate anche qui croci e stelle, la quale è a sua volta inserita in un’ampia piastra, in parte resa aiuola, decorata sui lati con tessere di mosaico. I mosaici presentano  le immagini di un cannone, di un’elica e di una nave militare, ad esprimere una guerra combattuta sulla terra, nel cielo e sul mare. Si noti infine la recinzione metallica di protezione che reca semplici ma eleganti e sinuose decorazioni geometriche e le scritte “caduti”. Curiose poi le bombe esplose utilizzate come sostegni per le catenelle che cingono il perimetro della struttura