NUOVI SCENARI
A un mese dalle elezioni e lo scenario che si è creato è assolutamente inedito: un parlamento giovane e con tante donne, grazie al rinnovamento voluto da PD e SEL e all’apporto del Movimento 5 Stelle. Tuttavia ci troviamo in uno stallo visto che al senato la sinistra non possiede una maggioranza e Bersani proprio in queste ore si trova di fronte al difficile compito di trovare i numeri per avviare l’azione di governo. Impresa che non dovrebbe risultare ardua, visti gli otto punti proposti per creare un governo di cambiamento: interventi per creare lavoro, per la scuola, per lanciare l’economia verde, legge anticorruzione e sul conflitto di interesse, provvedimenti per la sobrietà della politica e la moralità pubblica; eppure non è scontato avere l’appoggio del senato per 2 ragioni: il centro capitanato da Monti preferisce un governissimo di larghe intese che non può portare a nessun cambiamento e soprattutto il movimento 5 stelle chiude ostinatamente qualsiasi possibilità di dialogo. Il movimento di Beppe Grillo infatti, nonostante il pieno dei voti nelle urne, si sta dimostrando di gran lunga irresponsabile e sta svelando la sua vera natura di gruppo comandato da due capi che, seguendo l’esempio berlusconiano, intendono bloccare qualsiasi discussione democratica nel movimento, tuonando addirittura contro la Costituzione che garantisce libertà di decisione e movimento politico ai parlamentari; un movimento che si è presentato al Capo dello Stato chiedendo legittimamente il governo del Paese, ma con 20 punti di cui molti a dir poco allucinanti; in un momento in cui si creano ogni giorno 600 nuovi poveri i grillini propongono un politometro per vedere quanto i politici hanno rubato negli scorsi anni e un referendum sull’euro, non capendo che uscire dall’eurozona provocherebbe danni irreparabili.
Al netto delle osservazioni fatte vogliamo e abbiamo il dovere di dare delle risposte a chi, compreso quel 20 % carugatese, ha scelto Grillo, stanco probabilmente dei soliti volti e di una mala gestione della cosa pubblica. A nostro avviso dunque i parlamentari del PD devono impegnarsi fin da subito, non solo per una buona politica, ma anche per alcuni provvedimenti che limitino i finanziamenti ai partiti, eliminino i privilegi personali e i tanti sprechi. Sul piano locale invece rivendichiamo un’ottima gestione amministrativa, tanto che da 15 anni a questa parte la corte dei conti ha sempre promosso Carugate e vari riconoscimenti ci sono stati attribuiti in materia ambientale e sociale. Dobbiamo comunque risolvere alcune criticità del partito, consapevoli però delle forze disponibili. Nel prossimo futuro punteremo perciò su una maggiore comunicazione delle attività svolte e su un più stretto dialogo con la cittadinanza, che è stata colpita positivamente dalle primarie organizzate nel nostro comune e dai volti nuovi che hanno contribuito a realizzarle.
FG

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