FANGO E CALUNNIE


Abbiamo letto con sorpresa e indignazione le accuse infamanti che il gruppo Pro Carugate ha scritto sull’ultima edizione del giornalino comunale.
L'attività e l'impegno politico non sono un gioco, così come non lo sono tutti quei ruoli della vita laddove si hanno responsabilità nelle proprie azioni e dichiarazioni.
Le accuse contenute all'interno dello stesso sono una montagna di fango versato sulla Giunta tramite insinuazioni e supposizioni che non si basano su alcun fatto accaduto. Ci si nasconde dietro alla parola “inopportunità” ma contemporaneamente si paragona l'Amministrazione di Carugate a quella di altri Comuni che hanno avuto problemi giudiziari.

Se qualcuno avesse delle prove che si siano compiuti dei fatti illeciti dovrebbe avere il senso di responsabilità di recarsi dalla Magistratura a denunciarli piuttosto che lanciarsi in continue insinuazioni, tra l’altro senza nemmeno sapere distinguere tra le responsabilità e i ruoli che rispettivamente hanno amministratori e uffici comunali rispetto alle leggi che permettono o vietano certe situazioni al di là della volontà del Sindaco.

Lanciare accuse su persone che conoscete personalmente, senza che ci siano fatti compiuti, per fare azione politica è un atto vile. Un modo di fare politica che forse è di moda ma non ci piace: si punta a diffondere calunnie, insinuare dubbi sull’onestà delle persone che si impegnano per Carugate, a cui si vuole legare la fama di affaristi, approfittatori, insinuando l’ipotesi di clientele varie.
Evidentemente, un eccesso di ambizione sta facendo perdere il contatto con la realtà. Realtà per la quale bisogna avere idee, progetti e visione per Carugate, mentre da questo tipo di opposizione si denota una mancanza di questi elementi.
Noi crediamo che la politica richieda rispetto e dignità: si combattano le idee, si critichino i fatti compiuti ma non si getti fango sulle persone, non si diffondano maldicenze e sospetti infondati. L’invito è di incominciare a fare politica per il bene di Carugate, dato che ci separano ancora molti mesi alle elezioni del 2016 e per la propaganda ci sarà abbastanza tempo.

Nella politica, per come noi la intendiamo, serve il linguaggio della responsabilità.