Pubblichiamo la posizione del PD in Consiglio Comunale sulla votazione riguardante l'atto di indirizzo.
Da leggere!
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A nostro modo di vedere ci sono
prima delle questioni, chiamiamole, formali della vicenda: le questioni delle competenze e
delle responsabilità.
Il Consiglio comunale, in questa
fase, è chiamato a definire le linee guida, la determinazione dei paletti, gli
atti di indirizzo per costruire il corollario dell’accordo di programma.
In questa fase, quindi, è
comprensibilissima l’opposizione di coloro che sono contrari a qualsiasi ti
tipo di progetto; di coloro che non hanno voluto fin dal principio valutare i ‘pro’
e i ‘contro’ e capire se ci siano o meno opportunità per la città Carugate.
Coloro che hanno delle certezze
precostituite e ideali è normale che si oppongano fin da subito all’avvio
dell’accordo di programma arricchendo di argomenti, solo successivamente, la
propria posizione precostituita.
Argomenti, chiariamoci, non tutti
privi di fondamento, ma che trovano una risposta solo valutando,
successivamente, il progetto nella sua interezza.
Del tutto pretestuosa, invece, è
la posizione di coloro che si dichiarano favorevoli al progetto in linea di principio,
ma sostengono che non possono sostenerlo per il fatto che non gli è stato
presentato il progetto nei dettagli e che quindi non sono nelle condizioni di
poterlo valutare. Questo argomento potrà anche avere un forte effetto
propagandistico; potrebbe far credere che l’amministrazione nasconda sempre
qualcosa alimentando sempre la cultura del sospetto e dei retroscena, ma la
verità è che questa è una posizione alquanto superficiale e completamente fuori
ruolo rispetto alle competenze di questo Consiglio Comunale in questo momento.
Come abbiamo sempre ribadito, anche
nelle discussioni precedenti, (risulta anche banale ribadirlo continuamente) il
Consiglio lavora su dei documenti ufficiali e ad oggi gli unici documenti
ufficiali sono la richiesta di avvio dell’iter procedurale e la delibera su cui
siamo chiamati ad esprimerci oggi che prevede le linee di indirizzo, la cornice
entro la quale l’amministrazione può andare a trattare con gli altri soggetti
coinvolti.
Tutta la fase di contrattazione per
giungere a un accordo e al progetto finale, per conto di Carugate, piaccia o
non piaccia, spetta ai membri della giunta, ciascuno per la propria competenza
e non al Consiglio Comunale. La questione delle competenze non le decide il
Sindaco di Carugate, ma sono determinate dalle leggi.
L’amministrazione ha il compito
di contrattare nella costruzione del progetto e si assumerà la responsabilità
del proprio lavoro, così come deve fare il Consiglio Comunale. Ciascuno per la propria
competenza e nei tempi dettati dai regolamenti. Una volta che l’iter sarà
concluso, spetterà ancora a noi (Consiglio Comunale) valutare se il progetto
complessivo risponderà adeguatamente alle aspettative oppure no. In quella fase
ci sarà un progetto da valutare, costruito sulla base dei paletti e delle
indicazioni che tutti i soggetti coinvolti avranno dato. Per questo motivo
tutti coloro che non sono contrari ‘a priori’ dovrebbero dare il proprio
contributo, dare le proprie indicazioni e proporre i paletti che ritiene più
opportuni. Non farlo, attaccandosi alla questione della mancanza di un progetto,
è superficiale o del tutto pretestuosa. (Nessuna proposta di
modifica/arricchimento dell’atto di indirizzo è stata presentata. Né prima del
Consiglio Comunale né durante lo svolgimento dello stesso. Un’occasione persa
per passare dalle chiacchiere della politica a fatti e atti concreti)
NEL MERITO DELLE QUESTIONI:
1. Moratoria nuovi Centri Commerciali
Rispetto alla questione della
moratoria della regione sui nuovi centri commerciali, vorrei essere chiaro: noi
siamo d’accordo. Era doveroso uno stop e una pausa di riflessione prima di
procedere a nuovi insediamenti che cementificano nuove aree e senza neanche
sapere o tenere in considerazione l’andamento dei centri commerciali già
esistenti.
Ma qui, noi, stiamo parlando di
un’altra questione. Stiamo parlando di una realtà già
esistente e che è intenzionata a rimanere e a investire sul territorio.
Un’amministrazione ha il dovere di tutelare le realtà esistenti dando loro la
possibilità di rilanciarsi se dovessero avanzare delle richieste ragionevoli.
E’ già stato fatto anche con altri imprenditori locali.
Questo argomento non giustifica,
naturalmente, qualsiasi tipo di intervento, ma dovrebbe quantomeno far superare
quelle chiusure mentali ‘a prescindere’.
2. Questione lavoro:
Il tema del lavoro e dei tipi di
contratto e di tutele verso i lavoratori sono temi molto importanti ma
riguardano in generale il mondo del lavoro di oggi, riguardano l’equilibrio tra
una dinamicità/flessibilità del lavoro che permette la creazione di posti e
certe tutele che comunque andrebbero garantite al lavoratore. Ma non riguardano
solo i centri commerciali e men che meno riguardano solo questo centro
commerciale.
In un contesto che non dipende
certo da noi orientare con questa scelta, crediamo che un lavoro sia sempre
meglio averlo che non averlo. Se questa operazione permette la creazione di
posti di lavoro, secondo noi è un aspetto arricchente della proposta stessa.
In secondo luogo, poi, è
necessario anche considerare che esistono persone in cerca di un lavoro
stabile, ma altre che lo cercano, per scelta, stagionale o con certe
limitazioni di orario per conciliare il tempo dello studio con un lavoro che
gli permetta di avere un introito.
Altre che hanno utilizzato i
centri commerciali come porta di ingresso per il mondo del lavoro. Da li, poi,
hanno trovato impiego in altre situazioni.
3. Traffico:
La questione traffico è un
problema serio, ma anche in questo caso non è possibile semplificarlo e va
visto nella sua interezza.
In quella zona il traffico è
senza dubbio dato dalla presenza del polo commerciale, ma è anche dato dal
traffico veicolare intracittadino e quello delle numerose macchine che escono a
Carugate per saltare il casello della Tang.Est. Anche quella del casello è una
questione problematica ancora irrisolta. (per alcuni era l’unico vero problema
in quella zona, ma solo durante l’amministrazione provinciale di
centrosinistra. Con l’amministrazione di centrodestra è stata una questione
derubricata).
Il problema c’è, e c’è già
adesso. Non bisogna aspettare nessun intervento aggiuntivo. Già in operazioni
precedenti si temeva che senza un intervento decisivo sul ponte verso Brugherio
e sugli ingressi in tangenziale la situazione non sarebbe stata risolta, opere
escluse precedentemente e che in questo intervento, finalmente, pare possano
essere realizzate e che, infatti, sono state inserite in questo documento.
4. Verde
Naturalmente, non lo concediamo
certo noi, si possono avere posizioni differenti, ma costruire riutilizzando
un’area già compromessa e cementificata come un parcheggio e/o area commerciale
situato sul confine di Carugate e già compromessa da decenni per avere
indietro, a compensazione, un’area 4 volte più grande di verde meno marginale
di quella che è l’area commerciale, a nostro modo di vedere, è un bilancio sul
verde positivo.
Valorizzare, riqualificare e in
qualche misura poter utilizzare un’area verde naturale come quella del parco
degli Aironi ad oggi sconosciuta ai più e permettere la realizzazione di un
corridoio verde che colleghi Cernusco, Carugate, Brugherio altrimenti
irrealizzabile, secondo noi è un altro motivo per mettere tutti gli attori
attorno ad un tavolo per trovare il miglior accordo possibile per tenere
insieme tutte le questioni.
In conclusione noi pensiamo che
un tale investimento sul nostro territorio sia da prendere in considerazione e
che possa portare dei benefici a Carugate. Siamo quindi favorevoli affinché,
nella cornice che ci stiamo dando oggi, l’amministrazione possa avviare l’iter
per arrivare a un accordo di programma con tutti gli attori coinvolti.
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