NOVITA' PER LA CULTURA



E’ finalmente legge il decreto art bonus voluto dal ministro Franceschini per rilanciare i beni artistici e in generale la cultura. Un grande passo in avanti per il Paese che si allinea così alla moderna legislazione culturale presente nel resto del mondo. Segue una piccola riflessione che trae spunto dalla nuova legge.

Un percorso di rilancio di questo settore incominciato già lo scorso anno col ministro Bray, il cui decreto Valore Cultura ha per esempio salvato molte fondazioni liriche e  ha riguardato per la prima volta il ruolo della musica italiana contemporanea nel mondo. Un cammino di rinascita il cui simbolo è la reggia borbonica di Carditello, nella terra dei fuochi, acquistata dallo Stato dopo decenni di distruzione e spoliazione; un gesto forte che indica la strada per il futuro. Si deve ripartire dalla storia e dal nostro patrimonio culturale per capire quale futuro vogliamo, per rilanciare la creatività, la ricerca, l’industria stessa. Se Carditello saprà rinascere, sarà il primo passo per risanare una terra malata di speculazione, di devastazione ambientale, di criminalità diffusa. Non dimentichiamo che l’On. Bray per aver acquistato quella reggia ora vive sotto scorta, essendo stato minacciato di morte dalla mafia. Perché parlare di Carditello qui al Nord? Perché anche noi abbiamo le nostre Carditello, beni meravigliosi abbandonati e distrutti, soffocati dall’edilizia selvaggia che ci portiamo dietro da 60 anni. 

Il nuovo ministro Franceschini ha continuato sulla strada tracciata, mettendo a frutto una lunga esperienza politica. Tra le novità importanti il credito d’imposta al 65% per chi contribuisce al restauro di monumenti pubblici o sostiene fondazioni lirico-sinfoniche. Una norma importante che sancisce la fine di un’ inutile contrapposizione tra pubblico e privato. Il privato deve essere necessariamente un partner che, nel rispetto delle leggi, aiuta lo Stato nell’opera di valorizzazione e tutela. Tuttavia, come sappiamo dalla cronaca di tutti i giorni, ogni volta che un privato è pronto a contribuire si alzano polemiche, spesso generate da forze sociali e politiche  che vedono come una minaccia alla collettività donazioni di questo tipo; eppure il rifiuto di queste donazioni ha generato spesso solo abbandono e degrado. Tanti invece i casi positivi di mecenatismo, pensiamo a Ercolano o alla Piramide Cestia, appena riportata agli antichi fasti.

Interessanti per il nostro territorio: la tax credit per riqualificare e digitalizzare  le strutture ricettive e il credito d’imposta al 30% per rinnovare sale cinematografiche storiche, attive almeno dal 1 gennaio 1980 . Tutto il resto potete trovarlo qui: http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_1137023887.html

Presto arriverà anche la riforma delle soprintendenze. Una riforma necessaria per accelerare e rendere più efficiente una macchina troppo burocratizzata. Quello che noi possiamo auspicare è che le soprintendenze mantengano i poteri di tutela, ma siano più vicine ai territori. Troppo patrimonio, per così dire minore, ma che è in realtà la traccia concreta dell’identità di tante città e paesi come il nostro, è spesso dimenticato o in rovina.

E’ necessario poi - dipende però dalla mentalità di tutti e non dalle leggi- che le nostre città si aprano al contemporaneo in tutti i settori, dall’arte all’architettura, dal teatro al cinema. La contemporaneità porta energia, innovazione, rigenerazione urbana, arricchisce e migliora la vita. Questo deve essere il senso del fare cultura e in modo particolare del fare cultura da parte della politica.

L’Italia sta imboccando la strada giusta, a fatica talvolta, ma l’importante è continuare a camminare.

FG

foto da wikipedia.it